Il Megafono: Italia, paese arretrato e in crescente affanno, l'impietosa fotografia dell’Ocse



a cura della redazione politica

 Il concetto di resilienza inizia a materializzare una condizione esistenziale passiva, di subalternità perché nei fatti non permette di cogliere appieno la drammaticità della condizione sociale in cui ci troviamo.

Siamo giunti a queste conclusioni leggendo i primi risultati del rapporto Ocse che in sostanza parla di resilienza dei mercati del lavoro pur ammettendo segnali di arretramento con il tasso di disoccupazione rimasto invariato rispetto al 2024 (ossia il 4,9%) ma con due novità allarmanti: la decelerazione della crescita e le crescenti difficoltà a reperire in molti settori manodopera specializzata fino alla riduzione delle ore lavorate.

L’Italia in quali condizioni di salute si trova? 

Non ci sono dati tali da farci asserire che il nostro paese se la passi meglio o peggio di altri, semmai ci sono alcune caratteristiche italiche a venire a galla con alcune problematicità come la scarsa mobilità sociale.

  Dal 2022 la crescita economica è in continuo calo pur crescendo il numero degli occupati; tuttavia, i dati della primavera di questo anno parlano di una ripresa del tasso di disoccupazione che negli ultimi tre anni era comunque diminuito.

 L’Italia presenta più occupati di 5 anni fa ma il suo tasso di disoccupazione è maggiore (siamo al 6,5%) della media dei paesi Ocse (il 4,9%).

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