Yesterday's Papers: La Flottilla sfida Israele, l'Italia trema di Michela Arricale
Da giugno ad oggi sembra che tu tto sia ulteriormente precipitato, eppure....non tutto è cambiato in peggio.
Va peggio la popolazione palestinese, perché non solo il genocidio continua, ma si allarga.
Nuovi insediamenti coloniali sono stati programmati nella west bank, e ISrahell continua a trattare ogni cosa come fosse la sua.
Non solo il genocidio e la pulizia etnica in Cisgiordania, Israele sta cercando di ridisegnare gli equilibri della regione, continuando le aggressioni criminali agli altri stati mediorientali: Libano, Syria, Yemen, ma soprattutto l’Iran e – più vanti lungo il sentiero che sta percorrendo- anche la Turchia. Israele ha piani per tutti, e sono tutti piani di guerra e sopraffazione.
Se da una parte l’entità sionista continua con la sua strategia di genocidio e aggressioni, con gli USA a fargli da cane da guardia fedele, nel resto del mondo qualcosa cambia. Quanto più l’aggressione si fa feroce e disumana, tanto più gli altri stati non vogliono rimanere a guardare e pretendono azioni concrete.
L’assemblea generale dell’ONU che si è svolta la scorsa settimana a New York è stato un esempio plastico di questi movimenti: diversi stati hanno riconosciuto formalmente la Palestina, compresa Francia, Portogallo, Regno Unito, Canada e Australia.
Le azioni del Consiglio di sicurezza però, sono ancora bloccate dal veto degli Stati Uniti, che pesa ogni giorno di più come insostenibile. Ed infatti uno dei temi centrali del dibattito è stata proprio la necessità di una sua modifica.
Ma, a differenza delle altre volte, gli altri Stati si interrogano concretamente anche su come fare ad aggirarlo. Per la prima volta viene evocata la necessità di un intervento armato internazionale,e se ne incarica il presidente colombiano Gustavo Petro, con un discorso grandioso, –andatevelo a sentire, lo trovate ovunque su internet-
Petro ha invocato un esercito poderoso del resto del mondo, usando il meccanismo di Uniting for Peace. È una risoluzione dell’Assemblea Generale del 1950: quando il Consiglio di Sicurezza è bloccato dai veti, l’Assemblea può intervenire per difendere la pace e i diritti fondamentali. E stavolta il bersaglio è chiaro: fermare il genocidio, fermare Israele, fermare l’impunità
Libertà e diritto di autodeterminazione dei popoli i Principi al centro del suo discorso anche nell’attacco frontale che fa al Presidente Trump, contro la sua strategia da bullo, definendolo uno SCIOVINISTA al POTERE, e reclamando il diritto dei popoli di difendersi dai tiranni.
Applausi a scena aperta.
E subito dopo, ad intervenire dal microfono dell’Assemblea generale arriva Nethanyau. Sembra la scena di un film...Mentre le delegazioni ancora stavano applaudendo il presidente Petro, si alzano e se ne vanno proprio non appena il sionistissimo prende posto per parlare, lasciandolo a sionizzare una platea praticamente vuota
Ma a nethanyau non interessa, lui l’ha dichiarato senza alcuna remora: tra una cattiva recputazione e la vittoria, preferisco la vittoria- e di questa sua “vittoria” ha inteso parlare.
Ma poi, aveva altri piani: pensate che ha fatto sistemare degli altoparlanti per tutta Gaza affinchè i palestinesi potessero ascoltare le sue solite menzogne e minacce, ma mica solo questo: ha dichiarato che l’intelligence israeliana, per l’occasione, ha hacjerato tutti i dispositivi telefonici e multimediali sul territorio gazawi per imporre la trasmissione del discorso anche da li, da ogni singolo dispositivo elettronico in grado di trasmettere audio
Il suo discorso, in breve, è semrpe la solita solfa: tutti terroristi, tutti antisemiti –onu compresa-, tutti cattivi e solo loro buoni. D’altronde, dice, sono abituati alle persecuzioni bibliche, che vuoi che sia il diritto internazionale e il disprezzo degli uomini
Anche la Meloni ha fatto un discorso degno di nota, per vittimismo e mistificazione è seconda solo a Nethanyau.
Anche lei parla con la platea quasi vuota, ma nemmeno a lei importa, perché il suo discorso è tutto concentrato sul proprio ombelico. Sembrano proprio maestro ed allieva, in quanto a propaganda, lei e bibi : dice che sbagliamo a prendercela con Israele, e che dovremmo prendercela con Hamas. Poi dice anche che la Global Sumud FLottilla non vuole veramente aiutare la Palestina e i palestinesi, ma mettere in difficoltà il governo italiano.
Certo, come no, ho capito le sindromi di persecuzione ma qui esageriamo: la flottilla è un’organizzazione internazionale con equipaggio che viene da più di 44 paesi diversi nel mondo, sono sicura che alcuni di loro Meloni non sanno nemmeno chi sia, e certamente hanno cose più importanti a cui pensare.
Hanno già subito due diversi attacchi da parte di droni, che hanno danneggiato alcune delle barche. Subiscono pressioni al ritiro dagli amici e minacce di morte dai nemici. Si stanno avvicinando sempre di più alle acque di Gaza e, cavolo, diciamocelo, stanno rischiando letteralmente la propria vita.
A loro va tutto il nostro sostegno incondizionato, e non solo perché con il loro esempio sono riusciti a smuovere le coscienze di milioni di persone in tutto il mondo ed anche qui in ITalia, portare centinaia di migliaia di eprsone come non se ne vedevano da anni, con una manifestazione che –ci auguriamo- possa segnare finalmente un inversione di senso nella partecipazione.
Se gli Stati non agiscono di propria spontanea volontà, come dovrebbero in accordo alla costituzione e alla legge, allora è giusto esercitare tutta la pressione possibile per costringerli ad agire.
Tenetevi pronti a scendere in piazza, siamo tutti equipaggio di terra della sumud, consideratevi in stato di agitazione permamente.
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Palestina Libera!!!
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