Yesterday's Papers: Per un pugno di dollari
I conflitti che si vanno plasmando a livello mondiale, stanno prevalentemente coinvolgendo diverse fazioni della classe dominante.
Si è ormai palesata quella che a livello trasversale vedi opporsi capitale legato al dollaro con quello legato alle valute asiatiche: nelle ultime ore però, anche quello latente interno agli Usa ha visto contrapporsi Trump con Powell, in quanto governatore della Fed.
Quest'ultimo è stato infatti accusato dal bullo della Casa Bianca di essere "Mr too late", giacché colpevole di non aver ridotto i tassi per controbilanciare le tendenze critiche conseguenti all'inasprimento dei dazi, certificate anche dall'ultimo World Economic Outlook del FMI.
Ma lo spettro dell'inflazione è anche confermato dai più recenti studi per cui la FED, proteggendo la sua teorica indipendenza, tende a non voler intervenire.
Nel frattempo anche i titoli Usa, oltre al dollaro, perdono terreno fortemente e non sembrano più avere quella funzione di bene rifugio come lo sono stati per decenni.
Sullo sfondo una dedollarizzazione lenta, ma che procede, e una massa inerme che, come nei film di Sergio Leone e di Akira Kurosawa, dovrebbe inserirsi in queste contraddizioni intracapitalistiche per "sgominare entrambe le bande".
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