Yesterday's Papers: Roma, laboratorio del potere di Michela Arricale
Oggi parliamo di Roma! Di quanto fosse bella sabato scorso,
inondata da 100.000 persone vere, tutte diverse, ma tutte insieme contro la
guerra e le folli politiche di morte di un’economia votata al riarmo. E
lasciatemi un po’ di orgoglio: finalmente uno spezzone di Rifondazione
degno di questo nome!
Ci tengo a chiarire una cosa: non siamo nati ieri, lo sappiamo che Conte non è Chavez.
Sappiamo anche che i 5S sono responsabili di una politica criminale contro i migranti, che hanno sostenuto Draghi e che sono affidabili quanto un castello di sabbia. Asciutta. E con l’alta marea.
Non ci fidiamo di loro. Ci sta bene che siano contro la guerra e il riarmo. Non
ci dobbiamo sposare. Sono quelli con più potere che dicono questa roba, che è
la stessa che diciamo noi. E magari loro lo dicono perché decidono le loro
posizioni in base ai sondaggi, lo sappiamo, sono fluidi. Non stiamo dicendo che
ci piace Conte, ma solo che su questa cosa siamo d’accordo.
Bisogna far arrivare questo messaggio: il popolo non vuole la guerra, il popolo non vuole spendere soldi in altre armi. E sabato ci siamo riusciti!
Eravamo immensamente
di più di quelli alla piazza di Serra, e le nostre bandiere rosse si sono prese
metà del corteo. Se tutte le sigle del nostro 15 marzo fossero intervenute,
saremmo stati decisamente la maggioranza dei presenti.
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