Yesterday's Papers:La Costituzione ripudia la guerra, Tajani no! di Michela Arricale
Gli Stati Uniti hanno bombardato l’Iran. E questo, lo sappiamo, cambia tutto.
Sì, sapevamo che Washington fosse coinvolta fin dal principio nelle operazioni israeliane. Ma un attacco diretto, un bombardamento aperto, era ancora il limite che speravamo non venisse superato. E invece eccoci qui, a constatare che se qualcosa può andare storto, lo farà.
Lo Yemen ha annunciato che reagirà in difesa dell’Iran. Il Pakistan ha condannato l’attacco, così come Cina e Russia. Ma poi? Quanto può resistere Teheran di fronte alla potenza combinata di Israele e Stati Uniti? E davvero possiamo aspettarci che Mosca o Pechino intervengano? Hanno i loro interessi da proteggere, e certo non sembrano ansiosi di entrare in campo.
Intanto l’Iran è di fronte a una minaccia esistenziale, e il resto del mondo — ancora una volta — osserva, temporeggia, misura i toni.
Ma non può durare. Non possiamo più fare finta di niente. Se accettiamo che questo accada, possiamo anche dire addio al diritto internazionale e prepararci al ritorno del mondo della clava, dove chi colpisce più forte detta legge.
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