Il Megafono: La crisi congiunturale vista dai padroni




Settimanale d'informazione politicamente scorretto

 Secondo degli studi del centro ricerche di Confindustria, l’iperglobalizzazione dei primi anni Duemila ha lasciato il posto a una fase di globalizzazione lenta (slowbalization). 

Tuttavia, la globalizzazione resta profonda e complessa, con dinamiche eterogenee lungo le sue molteplici dimensioni.

L’intensità degli scambi mondiali di beni si è rafforzata, in rapporto alla produzione industriale. 

Rispetto al PIL, invece, è frenata dalla terziarizzazione dei paesi emergenti e dipende dalle fluttuazioni nei prezzi delle commodity. 

Nel complesso, il commercio di beni è risalito al 25% del PIL globale nel 2022, sugli stessi livelli pre-crisi finanziaria 2008.

Per quanto riguarda la struttura geografica degli scambi di beni, l’esplosione della Cina e dell’Asia emergente è un forte fattore di globalizzazione: si è ridotta la barriera intercontinentale agli scambi. 

Il Centro Studi Confindustria ha costruito due indicatori di regionalizzazione degli scambi: entrambi segnalano una stabilizzazione della dimensione globale del commercio e non identificano una chiara tendenza alla regionalizzazione.

Approndisci l'argomento sul sito del  Centro Studi di_Confindustria

Commenti

Post popolari in questo blog

Caffè&Cornetto: L'anno che (s)verrà! con Kikko Schettino e Carla Filosa

Salute Mentale: Parliamo di "Disturbi di Personalità" con la Dott.ssa Valentina Giovannetti.

Caffè e Cornetto: Disordine orientale ospite Alberto Fazolo