Yesterday's Papers: Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano
La raffineria di Livorno-Collesalvetti è il sito dove il petrolio si raffina, con un alto impatto ambientale e sanitario mentre Calenzano è il sito dove in gran parte si stoccano e si distribuiscono i prodotti petroliferi raffinati.
Calenzano è quindi il grande “distributore” del centro Italia, un sito a sua volta ad alto rischio e a un certo livello d’impatto ambientale.
I comuni della zona (Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino) infatti hanno dovuto dotarsi di piani di emergenza interni ed esterni, ai sensi della legge Seveso (1-2 e 3 del giugno 2015).
Tutta la catena del petrolio, dai pozzi ai prodotti raffinati è una catena di alto rischio e ad altoimpatto ambientale e climalterante: Livorno e Calenzano non sono che due punti intermedi, nel cuore di una Toscana abitatissima e preziosa.
Secondo uno studio di Medicina Democratica, quattro sono i principali rischi
1: incidenti catastrofici (esplosioni, anche a catena, incendi)
2: sversamenti “silenziosi”, prolungati nel tempo, come già avvenuto a Livorno, al sito ENI di Pomezia e probabilmente in altri siti petroliferi non solo ENI, a danno delle falde idriche
3: l’impatto sulla salute dei lavoratori e dei cittadini circostanti gli impianti
4: i consumi petroliferi diffusi sulle strade, nelle città (pensiamo allo stato pietoso in cui versa il centro di Firenze con il traffico di auto e scooter …)
Quindi non c’è solo l’aspetto delle “maleodoranze” e dei vapori sono tossici, ma c'è anche ben altro.
Articolo di riferimento tratto da La Città Invisibile
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