Yesterday's Papers: Dalla Palestina alla Siria, un 2024 di guerra



Edizione del 20 dicembre 2024 + GR100

 Mentre va concludendosi uno degli anni più cruenti e sanguinosi della storia recente, dall'Ucraina arrivano segnali incoraggianti che contraddicono quanto avvenuto prima, ma che potrebbero essere anticipatori di una soluzione di pace. 

Zelensky, infatti, nonostante le pressioni di Rutte, rappresentante di una Europa la cui economia dipende sempre di più dal settore bellico (unico escluso dai vincoli del patto di stabilità), in poco meno di due mesi si rimangia il suo "piano per la vittoria" che consisteva nella riconquista dei territori al momento occupati dai russi, sostenendo che sia impossibile recuperare Crimea e Donbass.

In altre parole, ciò che sembrava ovvio a molti, finalmente viene ammesso dal presidente ucraino che ha sacrificato nel frattempo un numero di esser umani non indifferente. 

La spartizione della Siria potrebbe essere frutto di un accordo tra il blocco legato al dollaro e quello legato alle valute asiatiche: infatti anche in ambito mediorientale, dopo l'occupazione delle alture del Golan da parte di Israele sembra essere il punto di sintesi per poter giungere a una sorta di cessate il fuoco.

E' qualcosa che comunque auspichiamo, e sembrerebbe che Nethanyau potrebbe recarsi al Cairo proprio per discutere dei margini di una interruzione delle operazioni belliche.

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