Yesterday's Papers: Trump, Musk e i lavoratori americani di Alessandra Ciattini
Il farsesco presidente Trump sta sempre al centro della scena, ma soprattutto per la sua politica estera: i rapporti burrascosi con Zelensky sempre di nero vestito, i negoziati più o meno segreti con Putin, i dazi contro i suoi nemici e i suoi stessi alleati, su cui non sembra avere le idee molto chiare.
Ma cosa sta facendo per i lavoratori del suo, secondo lui, ancora potente ed unico paese?
Naturalmente molto male, ma non sta facendo niente nuovo, solo peggiorando le solite politiche antipopolari che caratterizzano il partito unico di Wall Street: democratici e repubblicani.
Nel nostro paese se ne parla poco e addirittura si esulta per l’attacco a istituzioni come l’USAID, FBI, Pentagono etc., meravigliandosi da ingenui che si tratti di organismi corrotti, quando è noto – almeno a certi livelli culturali – che gli apparati di uno Stato capitalistico sono inevitabilmente pervasi dalla corruzione; infatti, bisogna costringere questi enti a fare quello che fa comodo a pochi, come nel caso dei cosiddetti servizi segreti deviati italiani.
Bisognerebbe chiedersi se coloro che si sorprendono sono veramente sprovveduti o fanno finta di esserlo magari in cambio di qualche cospicua mancia.
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