Yesterday's Papers: Hey Donald, don't touch Taiwan!



Edizione del 26 novembre 2025

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 Le contrattazioni per la definizione di un cessate il fuoco in Ucraina continuano, e da parte Statunitense sembra profilarsi una proposta molto meno sbilanciata sui valori reali espressi sul terreno (come già spiegato bene da Dall'Aglio lunedì) e più su un tentativo di mediazione tra le parti.

E' probabile che la cosa risulterà inaccettabile perché scontenta sia Russia che Ucraina, per quanto quest'ultima non sembra possa avere una forza negoziale tale da battere i pugni sul tavolo. 

L'intervento ridicolo di capi di stato europei degni dei tatuaggi di Calenda e delle urla censorie di Picierno con un piano di pace tutto a favore dell'Ucraina non verrà ricordato neanche tra una settimana a conferma dell'irrilevanza ormai quasi completa dell'intero continente. 

Invece la repubblica popolare cinese è intervenuta complimentandosi con Trump, sostenendo però che al centro della stabilità dell'ordine internazionale ci sarà Taiwan che non potrà non essere cinese. 

A buon intenditor, poche parole.

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