Yesterday's Papers: 23 miliardi in più di spese militari: il primo antipasto della Legge di Bilancio
È da poco uscito il documento programmatico di finanza pubblica del Governo Meloni da cui scaturirà lo Legge di Bilancio, della quale, a breve, sarà reso pubblico il testo.
Questo dovrà ricevere prima l’assenso di Bruxelles, per poi passare alla discussione nelle commissioni parlamentari. L’iter si chiuderà con il voto e l’approvazione in Parlamento entro il Natale 2025.
Il testo è corposo e necessita di tempo per una analisi puntuale, da una prima lettura, comunque, sembra aver ragione parte della stampa (ad esempio l’Avvenire) a parlare di una manovra “leggera” per le famiglie ma invece “pesante” in termini di spese militari.
Avevamo quindi ragione da vendere nel sostenere che il Governo non avrebbe ampliato il welfare e men che mai fornito indicazioni all’Aran e alle imprese per un aumento dei salari in linea con il costo della vita.
Non avremo una Finanziaria “lacrime e sangue” perché il movimento complessivo di risorse sarà di circa 16 miliardi, tuttavia non è detto che i numeri rimangano questi al momento dell’approvazione definitiva del testo in Parlamento.
Quello che invece va evidenziato è l’aumento delle spese militari pluriennali: si parla di 23 miliardi nel prossimo triennio, a cui aggiungere altri capitoli di spesa afferenti a diversi ministeri ma sempre riconducibili all’impegno bellico.
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