Yesterday's Papers: Chi vince la guerra, chi perde la pace.



Edizione del 14 ottobre 2025E
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 Sono ore frenetiche in cui si parla di una presunta pace.

Al di là del terribile accordo, ancora non firmato dalle parti, è l'utilizzo della parola "guerra" a modificare profondamente il senso degli eventi.

Non si tratta di alcuna guerra ma di un genocidio, e dunque se non c'è guerra non può esserci pace.

 Nessuno si sognerebbe mai di dire che nella seconda guerra mondiale la Germania nazista ha fatto la guerra contro il popolo di origine ebrea. E dunque nessuno mai ha proposto una pace.

Però c'è chi cerca di intestarsi tutto il possibile, anche perché ci sembra da quello che abbiamo inteso che il processo di definizione dei Patti di Abramo - dunque normalizzazione di Israele e ruolo preminente nell'area - e dunque dell'IMEC - corridoio in salsa USA, alternativo alla via della seta a trazione cinese - vadano definendosi con speditezza.

Ma tali processi portano con loro molte contraddizioni che potrebbero riesplodere da un momento a un altro.

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